KYLE EASTWOOD "SONGS FROM THE CHATEAU"
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KYLE EASTWOOD
contrabbasso
ANDREW McCORMACK
piano
GRAEME BLEVINS
sax
QUENTIN COLLINS
tromba 
MARTYN KAINE
batteria

“Songs from the Chateau” è il quinto album come solista del primogenito del leggendario Clint Eastwood. Kyle - quasi una decalcomania del padre: alto e segaligno, stessa camminata un po' indolente e stesse gambe lunghe e leggermente arcuate - nato a Los Angeles ma trasferitosi a Parigi, è un eccellente musicista.
A quarantatre anni, oltre a dirigere la propria band, della quale è contrabbassista e principale compositore, con l’orecchio attento alle sfumature del jazz contemporaneo, è autore delle colonne sonore di tutti gli ultimi capolavori del padre, veri e propri must del cinema: “Gli Spietati”, “Mystic River”, “The million dollar baby” e “Flags of our fathers” dove è compositore di alcuni brani e arrangiatore; “Lettere da Iwo Jima”, “Gran Torino”, "Invictus” dove assieme a Marc Stevens firma l’intera line-up musicale. “Purtroppo l'ultima volta ho dovuto dirgli di no e mi è dispiaciuto”, spiega riferendosi a J. Edgar, il biopic su John Edgard Hoover con Leonardo Di Caprio, “Ma torneremo a lavorare insieme per il prossimo film”, promette.




Il cognome che porta non gli pesa più di tanto. “Essere figlio di Clint ha avuto i suoi svantaggi e i suoi lati positivi”, ammette, ricordando che la notorietà e la passione del padre gli concesse, da ragazzo, “ad avere libero accesso a tutti i concerti; sono stato molto fortunato a incontrare e a parlare con Sarah Vaughan, con Miles Davis e con tante leggende del jazz”
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