ANDERSON/BENNINK/GLERUM/VAN KEMENADE
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HAN BENNINK
batteria

RAY ANDERSON
trombone
PAUL VAN KEMENADE
sax
ERNST GLERUM
basso

L'olandese Han Bennink (classe 1942) è uno dei più straordinari improvvisatori del nostro tempo. Negli anni '60, suonò al fianco di molti jazzisti americani, come Sonny Rollins, Cecil Taylor, Dexter Gordon e Eric Dolphy. La sua lunga e durevole partnership con Misha Mengelberg è stata una delle più fertili della recente storia musicale. Attraverso gli anni, Bennink è andato sperimentando un esteso equipaggiamento di percussioni. Comunque, un solo tamburo ed un paio di bacchette è tutto quello di cui ha realmente bisogno. Ed è in grado di suonare perfetti accompagnamenti e complessi assoli su di un tavolo, oppure una sedia, o addirittura sul pavimento. Il suo approccio alla batteria e alla performance musicale in generale ha influenzato significativamente intere generazioni di improvvisatori di tutto il mondo. La formazione che si esibisce al Bravo è composta da una rosa di "pesi massimi": il trombonista americano Ray Anderson (5 volte vincitore del Down Beat Critics Poll) e i pluripremiati esponenti della scena jazz olandese Ernst Glerum e Paul van Kemenade (fra i migliori dischi dell'anno per Down Beat il suo ultimo “Close Enough”).


Il quintetto, in tour in Italia per presentare l’ultimo lavoro discografico “Who is in Charge?”, arriva al Bravo con un carico di swing esplosivo e coinvolgente, per una performance che si annuncia ricca di sorprese, come sorprendente è stato definito il giocoso e alchemico interplay che si sprigiona tra i suoi virtuosi elementi.
L'olandese Han Bennink è uno dei più straordinari improvvisatori del nostro tempo. Negli anni '60, suonò al fianco di molti jazzisti americani, come Sonny Rollins, Cecil Taylor, Dexter Gordon e Eric Dolphy. La sua lunga e durevole partnership con Misha Mengelberg nelle varie formazioni della ICP (Instant Composer's Pool Orchestra) è stata una delle più fertili della recente storia musicale. Attraverso gli anni, Bennink è andato sperimentando un esteso equipaggiamento di percussioni. Comunque, un solo tamburo ed un paio di bacchette è tutto quello di cui ha realmente bisogno. Ed è in grado di suonare perfetti accompagnamenti e complessi assoli su di un tavolo, oppure una sedia, o addirittura sul pavimento. Il suo approccio alla batteria e alla performance musicale in generale ha influenzato significativamente intere generazioni di improvvisatori di tutto il mondo. Dal 1988 al 1998, Han Bennink, insieme a Michael Moore alle ance e a Ernst Reijseger al violoncello, ha fatto parte del Clusone Trio, highlight dei più importanti festival europei.
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